Enoturismo, investimenti e blocco dazi USA: per il rilancio si passa anche da qui

Durante l’incontro organizzato da AIS Toscana e Gruppo editoriale, presenti anche Antinori, Frescobaldi e Cinelli Colombini che, in vista degli Stati Generali dell’Economia convocati dal premier Conte, chiedono misure e attenzione per il mondo del vino   

Un dibattito ricco di spunti quello andato in scena sulla pagina Facebook di AIS Toscana e Gruppo Editoriale, che ha visto partecipare da protagonisti alcuni noti personaggi del mondo del vino per fare il punto della situazione soprattutto ora, in vista degli Stati Generali dell’Economia convocati dal premier Conte. Il Ministro Roberto Gualtieri, infatti, ha stanziato per il rilancio del Made in Italy all’estero 1,4 miliardi di euro, una quota considerevole che andrà, auspicabilmente, a coprire anche il comparto agroalimentare: il rilancio del vino italiano deve e può partire anche da qui, con misure pensate a sostegno dei produttori e in favore della promozione del nostro grande patrimonio vitivinicolo nel mondo. Lo chiedono a gran voce Albiera Antinori, Presidente della Marchese Antinori, da Lamberto Frescobaldi Presidente della Marchesi de’ Frescobaldi, e Donatella Cinelli Colombini produttrice a Montalcino e fondatrice del Movimento Turismo del Vino.

In particolare, attenzione al sistema dei dazi americani, al rilancio dei consumi con la revisione dell’IVA, alla necessità dello sgravio del costo del lavoro per il mondo della ristorazione ed investimenti a sostegno dell’enoturismo e dell’e-commerce, tutto senza indugi, come sottolinea  Lamberto Frescobaldi, Presidente della Marchesi de’ Frescobaldi: 

“il vino italiano all’estero è andato molto bene in questi anni e non vedo impedimenti alla ripresa di tale vivacità. Premesso che a causa di questa emergenza sanitaria, nel nostro Paese mancheranno quest’anno circa 60 milioni di turisti provenienti dall’estero, adesso necessitiamo un maggiore sostegno istituzionale, in particolare al Ministro chiediamo di seguire con grande attenzione la questione dei dazi con l’America pronta a imporre nuove limitazioni a prodotti europei ed anche italiani, il che significherebbe una mazzata terribile per la nostra economia. Ed un’altra questione essenziale per la competitività: il peso delle imposte. Il mondo della ristorazione, dove i grandi vini hanno il loro principale canale distributivo, è fortemente penalizzato, non solo dalle imposte ma anche dagli alti costi di manodopera. Un alleggerimento di tale carico, unitamente ad una revisione al ribasso dell’IVA, ora al 22%, contribuirebbe verosimilmente, se resa evidente, a rilanciare i consumi”

Propositiva e fiduciosa Albiera Antinori, Presidente dalla Marchesi Antinori, che nel corso del suo intervento ha aggiunto: Concordo con quanto sostiene Lamberto Frescobaldi in merito alle preoccupazioni per possibili dazi americani, tuttavia sono positiva e fiduciosa che quel mercato sappia riprendersi velocemente quello sprint che da sempre lo contraddistingue. Quello che serve adesso è una strategia a lungo termine: le idee ci sono, ma non basta annunciarle, bisogna iniziare a metterle in pratica: basta indugi. Chiediamo sostegno – ha aggiunto – ma al contempo anche noi cerchiamo di fare la nostra parte per ripartire, anche con iniziative semplici come la fruibilità delle cantine Ritengo che anche l’e-commerce come modalità di acquisto che in questi tre mesi in Italia si è molto sviluppata, rimarrà un canale di vendita in più, un aiuto, ma non è paragonabile all’emozione di scoprire cosa c’è dietro la produzione di un vino e niente potrà sostituire le visite in cantina e per le degustazioni on line dovremo inventarci qualcosa in più di ciò che abbiamo fatto finora”.

Occhi puntati sull’enoturismo e le sue potenzialità per Donatella Cinelli Colombini, produttrice nonché fondatrice del Movimento Turismo del Vino:

“Oggi il turismo enogastronomico è la prima motivazione di scelta dei turisti – ha premesso – inoltre, in considerazione delle difficoltà causate dal Covid-19, abbiamo di fronte l’opportunità di riportare i viaggiatori italiani a scoprire un turismo di prossimità. Pertanto chiediamo al Governo e agli Stati Generali dell’Economia che sia messa in campo un serio impegno nella promozione ed una massiccia campagna di comunicazione usando le reti pubbliche per promuovere il mondo del vino e del turismo e modificare il sito italia.it dove il vino non ha alcuno spazio, e questo è gravissimo per un Paese come il nostro. Inoltre occorre creare collegamenti tra le persone e i territori.  Servono interventi immediati. Non basta la governance focalizzata sui singoli territori occorre una manovra di comunicazione importante per riattivare il turismo italiano perché mancano all’appello 59 milioni di turisti stranieri”.

E sempre sull’enoturismo, Cinelli Colombini ha aggiunto che l’emergenza sanitaria legata al Covid-19 può essere addirittura la spinta per cambiare e migliorare alcune attività legate all’enoturismo: ” organizzare opportunità all’aria aperta, creare punti di assaggio con prodotti tipici come formaggio e vino un abbinamento che ha almeno 8000 anni e accoglierli come amici e soprattutto aprire nel week end” come conferma anche Albiera Antinori che ha già riaperto la loro cantina a Bargino, una autentica cattedrale del vino dove “già nel primo fine settimana abbiamo ricevuto oltre 300 turisti, niente in confronto a prima del Covid – 19, ma siamo fiduciosi che ben presto si possano raggiungere buoni risultati sia sui mercati sia per il turismo del vino”.

D’altronde, come sottolineato dalla stessa Donatella Cinelli Colombini, l’ultimo rapporto dell’Osservatorio sul Turismo del Vino redatto dall’Università di Salerno per le Città del Vino ha chiaramente indicato l’importanza dell’enoturismo  per l’economia non solo del mondo vitivinicolo, ma di tutta l’Italia, rendendo noto quanto i Wine lovers italiani amino improntare le proprie vacanze su percorsi enogastronomici: “circa il 60% degli enoturisti hanno dichiarato di visitare più frequentemente le cantine della propria regione ed in questa classifica, la Toscana si è confermata la prima destinazione enoturistica italiana con il 45% di preferenze. Il turismo del vino – ha aggiunto – è paragonabile ad un treno in corsa che il Covid ha fermato e che adesso vorrebbe poter tornare ai fasti di un tempo. Nel 2019, le visite in cantina sono state circa 15 milioni per un giro d’affari di 2,65 miliardi di euro.  Se gli stranieri torneranno il merito sarà anche della rete web, che rappresenta lo strumento più utilizzato per organizzare un viaggio ed una escursione in cantina. La voglia di venire in Italia c’è, lo dimostrano gli oltre 300 milioni di visualizzazioni prodotte dalle ricerche on line. Cogliamo questo come segnale incoraggiante per una pronta ripartenza”.

 

Related Posts

Ultimi Articoli